Il 25 ottobre la mia mamma è tornata alla Casa del Padre lasciando in me un vuoto incolmabile, le parole che conosco non riescono ad esprimere ciò che realmente provo. Scavo nel profondo della mia anima e l’unica cosa che trovo è solo un sordo dolore. Ho sempre pensato che il pudore non fosse sinonimo di quanti centimetri di pelle si scopra, ma che rappresentasse la dignità del proprio dolore. Forse anche quella mi ha abbandonato ed è per questo che sento un bisogno sviscerato di pronunciarlo anche se sottovoce con queste poche righe.
Te ne sei andata…
hai lasciato nei miei occhi il tuo sorriso
e il resto nei cuori di chi hai amato.
Te ne sei andata,
si sono spenti i tuoi occhi
che hanno visto il sole e i suoi colori
e hanno pianto,
e hanno riso,
di dolore e di gioia
e come il vento
sei volata via,
lontana e sola,
lasciando un ricordo
nella mia memoria
e un doloroso stupore
dentro la mia vita,
ti sento nel silenzio della sera,
mi culli nel sogno della notte,
ma sei aria
e come l’aria non ti posso più toccare.
Te ne sei andata,
non hai potuto nulla per restare,
ed al tuo posto c’è solo un vuoto
pieno di parole, rimaste lì,
bagnate di lacrime, piene di dolore,
c’è solo il nero della notte
e il tuo sorriso,
ancorato per sempre nel mio cuore.